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Testamento

Il pensiero degli uccelli rapito lo indico a chi può volare, le immagini del sole e del cielo a chi sa guardare

A Dio

Lontananza di echi, fragori scomposti di lacrime lontane passi violenti su ombre giganti

Il cieco

Buia la sua luce nero il colore si muove per le stanze antiche come antico è il suo dolore

Il coro

Allineati sui banchi composti in preghiera le piccole anime invocano Dio. Parole di secoli e secoli

Pietà

Pietà – il mare la luce le stelle nel circolo chiuso di mani protese. È buio e l’occhio non vede.

Specchio

Giornata senza tempo prolungata all’infinito. Fiori senza odore nel giardino della speranza.

Dove stai?

Fra le righe nascoste di un libro nel verso di una poesia nel dolore degli altri nella morte di tutti.

E vivi

La musica di una tromba il monotono parlare degli astanti il ritmo delle cose e vivi.

Desiderio

La notte è più lunga del giorno il buio è più intenso della luce il dolore più forte del dolore il silenzio rimane silenzio

Alla Stazione

All’improvviso si ode un urlo bestiale. Vedo le mani a ventosa sul vetro più grande le gambe piegate, scivola giù, poi cade

Certezza

Sorridi e ridi di un assurdo quadrato immaginario. Aspetta. I canti fiabeschi sono ora stridenti rumori.

L’animo

I punti sono vicini per una circonferenza da segnare. Ma le parole sono chiuse per ciò che vuoi udire.

Passaggi

È poesia l’uccellino è entrato lo vedo controluce e avanza saltellando ma è già volato. È poesia il disegno del sole