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Vita e morte

Sabato di gennaio
stampato in chi l’ha sentito.
Luce fredda opaca
sui ceri e sul nero della bara.

Miscugli eterogenei di aliti.
Odori d’incenso.
La musica è cantata
le voci indifferenti.

Non c’è nessuno che prega per lui.
Lo spirito ora è libero
si beffa di quello che è stato
ha tentato e non afferrato.

Il lucido dello zinco è coperto
dalla pietra pesante
fa in tempo a raccogliere
l’ultima luce del sole
che a stento scompare.

Silvia Rossetti