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Alla Stazione

All’improvviso si ode un urlo bestiale.
Vedo le mani a ventosa sul vetro più grande
le gambe piegate, scivola giù, poi cade
con il corpo chinato, contorto, avvinghiato.

È un uomo drogato.

La gente si ferma, guarda poi passa.
Sta lì a terra l’insetto di Kafka.
La vita continua sui treni
nel tempo che passa.

Rifiuta il carrello ad uso lettiga,
ora cammina con calma, il capo è ricciuto
il viso è abbronzato. negli occhi
la paura perenne dell’uomo drogato.

Silvia Rossetti