Quale segreto
Con il contatto prolungato delle carezze premute, allungate ripetute sento il calore sempre più freddo
Con il contatto prolungato delle carezze premute, allungate ripetute sento il calore sempre più freddo
È sera. Dalla finestra socchiusa la notte, appena arrivata, fa ombra sul letto di morte.
L’azzurro del cielo il passaggio dei colori le stagioni. Oh quegli occhi- Oggi parlano. È Tristezza
Buia la sua luce nero il colore si muove per le stanze antiche come antico è il suo dolore
Fra le righe nascoste di un libro nel verso di una poesia nel dolore degli altri nella morte di tutti.
La notte è più lunga del giorno il buio è più intenso della luce il dolore più forte del dolore il silenzio rimane silenzio
Sabato di gennaio stampato in chi l’ha sentito. Luce fredda opaca sui ceri e sul nero della bara.
Appena è incominciata per lui è finita. Mani estraggono a stento con movimenti rapidi il suo corpo.
Nel volo discreto il bianco di ali distese ondula lieve, abbraccia l’azzurro increspato del mare.
Credo alla necessità assoluta del sapere ammiro la bellezza della natura credo al fiore che nasce.
Verde il prato lunga la stagione di sole. Oggi nella scuola lo scempio nel giorno di festa.
Nel grande soggiorno sembrano persone già morte. La loro esistenza può essere racchiusa nel palmo di una mano.
All’improvviso il letto di fronte al suo è occupato. Imbellettata in modo maldestro