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Il suo uomo è morto

È sera. Dalla finestra socchiusa
la notte, appena arrivata,
fa ombra sul letto di morte.

Sono spasimi e respiri mozzati.
Lei lo cura, lo bacia, lo ama.
Soffre e piange nel tempo che passa.

La luna nel cielo ora è coperta
da nuvole nere. Fuggono veloci.
Lui immobile nel letto le fissa.

Poi lo scatto. È un attimo.
Come un uccello colpito nell’aria
precipita, si schianta sul suolo.

Ora al buio giace tranquillo.
Intorno il silenzio. L’atto è compiuto.
Lei atterrita guarda e tace.

Silvia Rossetti