La suora
Il terrazzo assolato cocente l’ha percorso milioni di volte. Le braccia stanche hanno chiesto di riposare.
Il terrazzo assolato cocente l’ha percorso milioni di volte. Le braccia stanche hanno chiesto di riposare.
A volte la notte d’inquieto respiro ad occhi chiusi sfoglio orizzonti e cielo e mari lontani. Il passo è sicuro
Il pensiero degli uccelli rapito lo indico a chi può volare, le immagini del sole e del cielo a chi sa guardare
Buia la sua luce nero il colore si muove per le stanze antiche come antico è il suo dolore
Fra le righe nascoste di un libro nel verso di una poesia nel dolore degli altri nella morte di tutti.
La notte è più lunga del giorno il buio è più intenso della luce il dolore più forte del dolore il silenzio rimane silenzio
Lanci il tuo grido i cerchi si allargano inutilmente. Tagli la mano non c’è spettatore.
Credo alla necessità assoluta del sapere ammiro la bellezza della natura credo al fiore che nasce.
Ti ho cercato come il vento la foglia come il corpo e tu anima come anima e tu corpo.