A volte la notte d’inquieto respiro
ad occhi chiusi sfoglio
orizzonti e cielo e mari lontani.
Il passo è sicuro, la strada
mi accoglie e poi mi guida,
guardo avanti senza fretta alcuna.
Il piccolo porto è ancora lì ad aspettarmi,
il sole caldo brucia sulle cose addormentate
sull’asfalto cocente. Silenzio pomeridiano.
Intanto le barche fanno ombra sul molo
si lasciano cullare al ritmo delle onde.
I gabbiani planano e poi volano lontano.
S’imprime il dolore, si prova l’angoscia
ma la mente provvede e ricorda.
La luce è segreta nel tempo che passa.