Le macchine in prossimità del crocevia rallentano.
Intorno verdi prati in salita e alberi.
Un piccolo tunnel fa da sottopassaggio. Sopra la Cristoforo Colombo.
La prima luce della sera è ancora bianca.
All’improvviso si sente un urlo coperto dal rumore dei motori di tre moto. Sono in sei. Accostano verso il sottopassaggio. La strada in quel punto è senza marciapiedi.
Le moto, con velocità, si accostano ad un vecchio fermo vicino al muro, lo circondano.
Un vortice pauroso che dura pochi secondi.
Il vecchio riesce a prendere un sasso e lo scaglia in avanti con rabbia, disperazione impotenza.
Mi volto e lo vedo addosso al muro. Sta orinando.
È l’inizio di una fine. Ciò che è stato è già passato.
