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Cantiere

Alle 23,30 di un giorno di dicembre il cielo è scuro e la pioggia cade fitta ed impetuosa. Per la casa non si sente alcun rumore. L’aria è carica di tensione e tuoni e lampi accecanti restano nella notte con echi paurosi.
Ad un tratto un gran correre, sono gli operai del cantiere di fronte. Uno, poi altri ancora, attraversano veloci il cortile. Non avvertono la furia dell’acqua che cade addosso, e dentro l’androne del palazzo in costruzione, improvvisano, con pezzi di legno, una barella. L’ingegnere capo compare e scompare ed esorta gli operai a fare presto.

In pochi secondi arriva la tragica notizia: il ragazzo del terrazzino di fronte al mio si è suicidato.
È precipitato giù e adesso giace agonizzante, forma scomposta, nella terra melmosa del suolo. Le pozzanghere schizzano l’acqua che ancora cade furiosa.
Il cielo scuro assiste senza pietà.

Silvia Rossetti