Sabato di gennaio
stampato in chi l’ha sentito.
Luce fredda opaca
sui ceri e sul nero della bara.
Miscugli eterogenei di aliti.
Odori d’incenso.
La musica è cantata
le voci indifferenti.
Non c’è nessuno che prega per lui.
Lo spirito ora è libero
si beffa di quello che è stato
ha tentato e non afferrato.
Il lucido dello zinco è coperto
dalla pietra pesante
fa in tempo a raccogliere
l’ultima luce del sole
che a stento scompare.