ll sole appare scolorito
attraverso le nuvole in movimento.
Poche persone aspettano l’autobus,
una madre è seduta con la bimba accanto.
Le piccole mani frugano e spaziano
nella borsa nera che ha sul grembo,
ora tiene uno specchio che le rileva il volto,
muove le labbra e si trucca, si guarda.
Il mondo scorre, non è quello che vuole
e lo grida a quelli che non sanno.
Oggi nel suo infantile gioco
c’è la volontà di apparire donna.
La bimba è esile, un nulla
un cardellino in procinto di cantare.
La mamma nella sua dignitosa povertà
la guarda, sorride e tace.
Mi alzo. L’autobus è arrivato.