C’era una volta una bambina di nome Cecilia, brava e giudiziosa, che amava leggere favole e libri d’avventure.
Sull’atlante geografico cercava i posti più sperduti indicati dai libri e sognava di andarci con la sua mamma. Amava il mare e durante l’estate la nonna la portava sulla spiaggia, e lì passava le ore più belle, sempre dentro l’acqua in cerca di pesciolini, di granchi e di conchiglie.
Oggi la spiaggia è deserta. Il sole dietro le nuvole si vede appena. Piccole imbarcazioni, distanti tra loro, si vedono in lontananza. I gabbiani a coppie volano bassi sulle onde, sembrano scappare per il vento che a tratti solleva la sabbia.
Cecilia cammina lungo la riva del mare in cerca di conchiglie rare per la sua collezione. Ad un tratto ne prende una e la poggia sull’orecchio per sentire il rumore del mare, invece sente una voce che le dice di andare subito a salvare, giù nella grotta in fondo al mare, la Sirena Sissi prigioniera da anni di un Serpente Marino. Se riusciva in questa impresa, che nessuno aveva tentato, avrebbe avuto in dono un bellissimo regalo.
Cecilia un pò incredula un pò incuriosita decide di vivere questa avventura. S’infila la tuta da ginnastica e la cuffia da bagno e con questo immaginario scafandro si tuffa in acqua a testa in giù e in pochi minuti si trova sprofondata giù in basso dove l’acqua è sempre più scura e il silenzio più profondo.
Appena illuminata da una piccola lucetta, vede, avanti a sé, la segreta grotta dove è tenuta prigioniera la Sirena Sissi. La grotta è chiusa da un pesante cancello di ferro dalle cui fessure sporgono centinaia di serpenti piccolissimi che sembrano lucertole. A quella vista Cecilia rimane atterrita pensa di scappare quando da una fessura della grotta la Sirena la chiama per nome e piangendo le svela il proprio segreto.
Per riuscire a liberarla Cecilia deve mettere davanti al cancello della grotta tanti sassi uno sopra l’altro per otturare così le fessure, anche le più piccole, in modo da impedire ai serpenti di respirare. Senza aria i serpenti sarebbero morti in poco tempo. Quando anche il Serpente Marino, stordito, si fosse addormentato solo allora avrebbe avuto la possibilità di scappare.
Cecilia non domanda altri particolari e in fretta si mette a cercare i sassi per formare il muro. È aiutata dai tanti pesci che le nuotano intorno, merluzzi triglie sardine e calamari e in poco tempo, aiutati anche da un delfino e da un pesce spada, il lavoro è finito. Dopo un’attesa fiduciosa finalmente appare la Sirena Sissi in tutto il suo splendore.
È bellissima. I capelli lunghi biondi le incorniciano il viso. Il corpo è ricoperto da squame d’oro che illuminano, tutto intorno, di luce fluorescente. Tutti i pesci grandi e piccoli la circondano con affetto felici di vederla di nuovo fra loro. La Sirena, facendosi largo, si avvicina a Cecilia e mentre l’abbraccia commossa le mette in mano una conchiglia d’oro in segno di gratitudine, poi salutando tutti scompare nel fondo marino.
Cecilia ritorna dalla nonna. Ha tra le mani ancora la conchiglia che ha raccolto prima in riva al mare, la poggia sull’orecchio ma questa volta sente solo il rumore del mare.